Alhambra

Weekend a Granada. “Chi non ha visto Granada, non ha visto nulla”, così recita un famoso detto spagnolo. E a ragion veduta considerando le caleidoscopiche attrattive di questo gioiello andaluso. A cominciare dalle spettacolari architetture medievali risalenti alla dominazione araba.  E ancora i suoi locali caratteristici dove si cantano e si ballano la zambra gitana e il flamenco. Per continuare infine con la sua cucina ricca, le sue antiche tradizioni, il calore della sua gente e la sua vocazione alla cultura. Non è un caso che nel capoluogo dell’Andalusia, che ha dato i natali a Garcia Lorca, abbiano sede ben cinque atenei e siano presenti più di 80 mila studenti!

Granada è una città difficile da dimenticare. Lo dicono anche i versi che le sono dedicati nel brano musicale di Agustin Lara famoso in tutto il mondo… “Città del sole e dei fior, Il mio canto è l’ultimo addio, D’un nostalgico cuor! Canterò La mia canzon gitana…
Andare a scoprire il capoluogo dell’Andalusia ha però un effetto collaterale: la grande nostalgia quando si riparte!

WEEKEND A GRANADA
Granada

Weekend al via dalla piazza più antica di Granada

Il nostro weekend a Granada inizia da Plaza Nueva che si trova tra il centro della città e la Carrera del Darro. È la piazza più antica di Granada e originariamente veniva utilizzata per esecuzioni pubbliche e corride. Oggi ci si può rilassare sorseggiando una bibita nei tanti bar e ristoranti che sfilano tutt’attorno, e ammirare la fontana del Pilar del Toro del XVI secolo e la Cancelleria Reale, maestoso edificio rinascimentale.
Sul lato est, verso Plaza de Santa Aña, si erge la Iglesia de San Gil y Santa Aña risalente al 1537. Non molto lontano inizia inoltre la Carrera del Darro, una delle strade più antiche del quartiere che costeggia il fiume. Si giunge al Bañuelo, il complesso di bagni arabi dell’XI secolo, i  più antichi della penisola e molto ben conservati. Poco lontano ecco la Casa de Castril, sede del Museo Archeologico, costruita nel XVI secolo.

Cancelleria Reale

Merita una visita anche la Casa de Zafra, abitazione ispano-musulmana risalente al XIV secolo e oggi sede del Centro de Interpretación dell’Albaicín. Cosa la rende particolare? I bellissimi affreschi Nazari e la vista sull’Alhambra. Proseguendo si incontra Casa Morisca Horno de Oro, edificio di origine nasride situato al numero 14 della calle omonima, in pieno cuore dell’Albaicin.  
Percorrendo il Paseo de los Tristes (il sentiero dei tristi) si ammirano ponti di pietra, sentieri punteggiati da abitazioni che raccontano lo stile andaluso. 
Non resta che ammirare nel suo complesso la città di Granada visitando la Catedral Metropolitana de la Encarnacion, capolavoro rinascimentale. Iniziata nel 1492 e ultimata nel Settecento, la chiesa lascia a bocca aperta infatti per la sobria eleganza esterna e i tesori conservati all’interno.

Alhambra

Nel quartiere dell’Albayzìn, weekend a Granada

Accanto alla cattedrale si trova la Capilla Real, la cappella di sepoltura reale, realizzata tra il 1506 e il 1521. Al suo interno il mausoleo di Ferdinando e Isabella, Giovanna la Pazza e Filippo il Bello. In seguito questi re furono trasferiti e sepolti a Madrid. È conservata qui la corona di Isabella e la spada di Ferdinando ma è la sacrestia che la fa da padrona con le bellissime collezioni di opere d’arte che furono della regina Isabella.
Vicino alla Cappella Reale non perdete la Madraza, edificio che ospita il municipio e in passato università araba. Spettacolari i soffitti e soprattutto il mihrab, la nicchia che indica la qibla, la direzione del viso in preghiera verso la Mecca.
In Calle Mariana Pineda, il Corral del Carbon è una bellissima corte a gallerie in passato utilizzata come deposito e oggi un tripudio di botteghe d’artigianato.

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Quartiere Albayzìn

Scoprite il quartiere dell’Albayzìn che è stato riconosciuto Patrimonio Mondiale dall’Unesco. Fondato dai Mori, è conosciuto da tutti come il “quartiere arabo”. Un quartiere particolare che si distingue dagli altri della città perché qui si respira la vera essenza andalusa. Scoprirlo al meglio significa lasciarsi trasportare dall’istinto passeggiando con calma per gli stretti vicoli dall’aspetto moresco. Ammirando le bianche case tradizionali dette “carmen” solitamente circondate da muri che nascondono al loro interno giardini e orti.
È il momento di visitare il Palacio de Dar al-Horra o Monastero di Santa Isabella, edificio del XV secolo che conserva ancora i tratti arabi. Il nome significa “Casa della donna onesta”. La regina Isabella decise di fondare il Convento Reale di Santa Isabella che rimase all’ordine religioso sino al XX secolo. Oggi è luogo culturale della città.

Alhambra

Weekend ad Alhambra, cuore pulsante di Granada

Immancabile la passeggiata in Calle Caldererìa Nueva per sentirsi in un’altra realtà. Tante le botteghe di artigianato locale e non mancano teterie dove gustare un ottimo tè e fumare il narghilè.
Dopo questa sosta potete recarvi alla chiesa di San Gregorio che si trova nella piazza omonima. Salite nella parte alta del quartiere per raggiungere la Placeta de San Miguel Bajo, un luogo incantevole, uno degli angoli più belli di Granada. Arrivate al Mirador de la Lona per ammirare la città dall’alto. 
Per conoscere al meglio una città non c’è cosa migliore che frequentare il mercato. Quello di Granada è in Plaza Larga. Non molto lontano c’è l’Arco das Pesas dove in epoca medievale venivano appese le merci sequestrate ai mercanti che avevano imbrogliato sul peso.

Alhambra

Ma il cuore pulsante e attrazione magica di Granada, dichiarato dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità, è l’Alhambra. L’imponente complesso di oltre 100.000 metri quadrati si innalza maestoso sulla cima di una collina chiamata Sabika. Il complesso fu edificato intorno al XIV secolo per sorvegliare e difendere la città. All’origine era una città autonoma rispetto a Granada, dotata di tutti i servizi quali botteghe, scuole, moschee. È un vero capolavoro dell’arte araba e per scoprirlo al meglio non si deve avere fretta e dedicare alla visita almeno quattro ore. Il tempo necessario per perdersi tra patii e palazzi da mille e una notte.  

La visita può iniziare dall’Alcazaba, la parte più antica. Qui nel passato risiedeva l’esercito a difesa dell’Alhambra e del sultano. Le mura sono circondate da tre torri. La torre de la vela (punto di vedetta) è anche la torre più alta, la Torre Quebrada e la Torre del Homenaje. Successivamente fu edificata la Torre della Pólvora.

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Alhambra

Sacromonte, weekend pittoresco a Granada

Dirigendosi al Palacio de Carlo V, si ammira un bellissimo esempio di architettura rinascimentale con pianta quadrata che si sviluppa su 2 livelli. Il palazzo, oggi, ospita il Museo dell’Alhambra che aiuta a capire quanto forte sia stata l’influenza araba nella regione dell’Andalusia.
Un vero gioiello da ammirare è il complesso dei palazzi Nazaries, di stampo islamico, considerati i palazzi più affascinante dell’Alhambra. Questo complesso è costituito da tre palazzi principali.
Palazzo Mexuar è destinato all’amministrazione della giustizia e all’emanazione delle sentenze. Il Palazzo de Comares ha un patio meraviglioso contornato da piante di mirto e fontane studiate in modo tale che l’acqua quando fuoriesce non genera rumore.

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Generalife

E poi il Palacio de los Leonas, il luogo che ospitava la residenza del sultano. Una magnificenza da togliere il fiato ed in particolare il giardino riconoscibile per le sue 124 colonne in marmo con al centro una fontana sorretta da 12 leoni. E questa è solo una piccolissima parte di ciò che regala questa cittadella fortificata.
Di fronte all’Alhambra si stende il Generalife, nome che in arabo significa “il Giardino dell’Architetto”, gemma preziosa del complesso. Il palazzo al centro della fortezza era la residenza estiva del sultano. Qui vi sentirete sbalzati in tempi remoti. Giardini incantevoli ricchi di fiori colorati, fontane, viali, alberi, un vero caleidoscopio di colori ed emozioni.  Ma attenzione: il Generalife non è il giardino dell’Alhambra, ma un palazzo a parte. 
Ed ecco il quartiere più pittoresco di Granada: Sacromonte. Un insieme di casette bianche inglobate nella collina, le cuevas, grotte in cui vivevano i gitani. Ancora oggi sono abitate e il luogo è vivace per via delle tante feste e spettacoli di flamenco che vi si tengono. Da vedere anche il Museo delle cuevas.

Museo delle cuevas, foto di P. Bellazzi

Indicazioni utili per il weekend a Granada

Alla periferia di Granada, a circa 3 chilometri dal centro città, sorge il Monastero di La Cartuja (Paseo de Cartuja). È  facilmente raggiungibile con gli autobus N7, U1, U2, U3 fermata: ‘Paseo de Cartuja’. Edificato nel 1506 e terminato tre secoli dopo in vari stili come il gotico e il rinascimentale, presenta esterni sobri e un interno con bellissime decorazioni.
Se la vostra vacanza è lunga non resta che concluderla andando alla scoperta della Sierra Nevada, una delle catene montuose più interessanti della Cordigliera Betica. Si può raggiungere anche in autobus con partenza da Granada: in poco meno di un’ora sarete sulle sue vette.   

L’aereo è il mezzo più comodo per raggiungere Granada. L’aeroporto dista circa 16 km dalla città.
Il periodo migliore per visitarla è in primavera. Sconsigliata invece la piena estate per il clima torrido.
Se siete accompagnati da bambini la zona consigliata è il Generalife o Albaicin. Se siete invece alla ricerca di zone con il divertimento assicurato scegliere il Beiro.
Nota di merito va anche alla cucina che sente molto l’influenza araba. Una cucina ricca di spezie fatta di verdure e ortaggi, ma anche carne di agnello, scampi e gamberi.
Tra i piatti da provare la tortilla del Sacromonte, il gazpacho, la pipirrana, le tapas e tra i dolci il churros e i piononos di cui pubblichiamo, qui sotto la ricetta per realizzarli.

Alhambra

Ricetta dei piononos

Ingredienti

Pan di Spagna: 90 grammi di farina 00, 3 uova intere, 90 grammi di zucchero, un pizzico di sale. Crema pasticcera: 250 ml. di latte intero, vaniglia, 2 tuorli d’uovo, un cucchiaio di amido di mais, 2 cucchiai di zucchero semolato. Sciroppo di cannella: 100 gr. di zucchero, 100 gr. di d’acqua, un pizzico di cannella in polvere.

Preparazione

Iniziare con la preparazione del pan di Spagna, mescolando lo zucchero e le uova sino ad ottenere un composto spumoso. Aggiungere gradatamente la farina setacciata e un pizzico di sale. Amalgamare delicatamente il composto. Foderare una teglia con della carta forno precedentemente bagnata e strizzata. Versare il composto e infornare a 180°C per 10 minuti circa. Lasciare raffreddare il pan di Spagna e con l’aiuto di un mattarello pressare delicatamente la torta per abbassarla di qualche millimetro.

Passare alla preparazione dello sciroppo che servirà per la bagna. In un pentolino mettere 100 gr. di acqua e 100 gr. di zucchero e un pizzico di cannella in polvere. Fare cuocere a fuoco basso sino a bollitura. Lasciare raffreddare lo sciroppo.

È il momento di preparare la crema pasticcera. In una ciotola sbattere energicamente i tuorli con lo zucchero e l’amido di mais. Dovrà risultare un composto spumoso. Portare a bollore il latte con la vaniglia e versarlo lentamente nella ciotola continuando a mescolare affinché non si creino grumi. Portare a bollore il composto ottenuto prestando molta attenzione a mescolare continuamente. Quando la crema è pronta coprirla e lasciarla raffreddare.

Bagnare il pan di Spagna, precedentemente preparato, con lo sciroppo di cannella e stendere una generosa dose di crema pasticcera. Iniziare ad arrotolare delicatamente, su se stesso, il pan di Spagna trasformandolo in un cilindro. Pressare bene il cilindro e tagliare a grandi fette sulle quali mettere un po’ di crema e un po’ di zucchero da dorare poi con un cannello da dolci per caramellare la superficie.

di Anna Maria Terzi

Generalife

INDIRIZZI:

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