Viaggio in Kenya. Africa è sinonimo di grandi spazi dove la natura è intatta, selvaggia, e con una concentrazione altissima di animali che vivono allo stato libero. Il Kenya è uno dei suoi stati, territorio fatto principalmente da savane, zone lacustri e dalla zona tettonica, la Rift Valley.

Il respiro del panorama era immenso. Ogni cosa dava un senso di grandezza, di libertà, di nobiltà suprema…Lassù si respirava bene, si sorbiva coraggio di vita e leggerezza di cuore. Ci si svegliava la mattina, sugli altipiani, e si pensava: “Eccomi qui, è questo il mio posto”. (Karen Blixen).

Questa frase è tratta dal libro “La mia Africa” di Karen Blixen che ha ispirato l’omonimo film vincitore di sette Oscar e interpretato da Meryl Streep. Il film è stato interamente girato in Kenya e chi lo ha visto avrà ancora vivide le immagini dei bellissimi angoli e colori di questo territorio. Il cielo azzurro intenso, le nuvole bianco latte, la terra color ocra e il sole che sprigiona colori caldi che variano dall’arancione al rosso. 

Foto di Anna Maria Terzi

Viaggio in Kenya tra parchi e riserve

Ciò che è sorprendente in Kenya e lascia i suoi visitatori a bocca aperta, la vera essenza, è la presenza di centinaia di animali. Leoni, rinoceronti, elefanti, giraffe, gazzelle, gnu, iene, antilopi, ippopotami. E ancora leopardi, zebre e moltissimi altri vivono liberi negli oltre 50 parchi e riserve presenti nel Paese rendendo il Kenya una delle zone con la più alta presenza di animali selvaggi al mondo.

Il Kenya si contraddistingue anche per le etnie che lo abitano. Gli Swahili che vivono principalmente sulla costa, i Bantu stanziati invece più nelle regioni centrali e occidentali e le comunità nilotiche che occupano il nord-ovest del Kenya. La parte più piccola della popolazione è costituita dal popolo Masai che, a dispetto di ciò, è il più conosciuto dal turista. I Masai sono facilmente riconoscibili per gli abiti rossi e blu e per i caratteristici ornamenti. Le tribù sono molto cordiali e ospitali: si trova sempre il modo di fare quattro chiacchiere con loro facendosi raccontare aneddoti di vita.

Sono sufficienti 8 ore di volo e 8 giorni di soggiorno per conoscere e innamorarsi perdutamente del Kenya. Noi vi raccontiamo il nostro viaggio, la nostra esperienza e scoperta del regno di Simba.

VIAGGIO IN KENYA

Mombasa, inizia il viaggio in Kenya

Si parte da Mombasa, seconda città più grande del Kenya e luogo di passaggio quasi obbligato per i turisti che decidono di visitare le zone costiere del Kenya. Ci siamo sentiti sbalzati in un mondo completamente diverso da quello occidentale e da quello che abitualmente i nostri occhi sono abituati a vedere. Qui nessun palazzo, nessun ristorante, nessun bar o negozio ma solo tante baracche lungo il bordo strada, che è rigorosamente sterrata e accidentata. È un impatto forte, violento ma scopriremo ben presto che anche questa è Africa. Il percorso è lento e il pulmino che ci trasporta si destreggia tra baracche, carretti trainati da animali, bambini schiamazzanti, venditori di frutta e verdura, di legna e acqua.  

Scopriremo ben presto che il tempo in Kenya e in tutta l’Africa scorre in maniera assai diversa. Pole pole (piano piano) o un’altra locuzione swahili, di uso estremamente comune, hakuna matata (non c’è problema/senza pensiero) ripetono spesso gli abitanti. Sembra impossibile ma dopo poche ore, rassegnati, assumiamo gli stessi ritmi: tranquilli, calmi, pacati e questo ci permette di ammirare ciò che ci circonda. Gli abitanti e in particolar modo i bambini ci salutano e noi non possiamo far altro che ricambiare i loro sorrisi di benvenuto.

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Viaggio nello Tsavo West, il più grande parco naturale del Kenya

Procediamo il nostro percorso per raggiungere il parco Tsavo West, il più grande parco naturale del Kenya, area naturale protetta. Il territorio è semi arido e sembra un deserto. Ma è popolato da molti animali che avvistiamo immediatamente: giraffe, zebre, antilopi, bufali, gazzelle e un’infinità di uccelli.   Questa parte di parco ospita l’elefante bocca rossa ma anche I Big Five. È veramente emozionante stare seduti su un mezzo e poter quasi allungare le mani per toccare questi meravigliosi animali. Un elefante attraversa il nostro sentiero seguito da un traballante elefantino ancora incerto sulle zampe. Mamma elefante ci osserva minacciosa ma prosegue il suo lento cammino. Le fotografie scattate, centinaia, sono l’entusiasmo iniziale, come se fosse una cosa rara incontrare tutti questi animali. Nella realtà questa in Africa è la cosa più normale.

Foto di Anna Maria Terzi

Gli scenari sono spettacolari punteggiati di altissimi baobab che ospitano intere famiglie di babbuini che abbracciano amorevolmente i propri cuccioli con fare protettivo. La zebra è incantevole con le sue strisce nere quasi perfette. Poco dopo ecco “miss giraffa”, è altissima, sembra non finire mai e i suoi occhi sono così espressivi e belli da lasciare tutti senza fiato. Quanta tenerezza nel vederla piegarsi per poter abbeverarsi in una pozza d’acqua. È indifesa, in pericolo ogni qual volta ha la necessità di abbeverarsi, in agguato potrebbero esserci predatori e lei sarebbe in quella posizione preda facile. Si inginocchia piegando in maniera buffa le lunghe e affusolate zampe.

Foto di Anna Maria Terzi

Alla sorgente Mzima Springs in Kenya

Arriviamo dopo molti chilometri al nostro lodge, il ngula. Ottima la posizione e nessun recinto. Veniamo ricevuti con una bevanda fresca, con dei fazzolettini rinfrescanti e il magico sorriso keniota.  Il luogo è l’habitat di centinaia di pro-cavie, animaletti simili ai topi con le dimensioni delle nutrie. Sono innocue, abituate agli umani e chiedono solo cibo.

Dopo un succulento pranzo e un velocissimo riposo partiamo per la visita a una sorgente. Mzima Springs è un’attrazione faunistica molto conosciuta grazie alla presenza di ippopotami, coccodrilli, scimmie cercopiteco e tantissime varietà di uccelli. Con noi c’è un ranger armato di fucile che ci inquieta ma allo stesso tempo ci permette di muoverci in sicurezza. Accanto alle acque alberi di fichi, palme da dattero e rafia sono il prelibato cibo delle scimmiette che si muovono agilmente tra una pianta e l’altra. Abituate alla presenza dei turisti si lasciano fotografare. Hanno espressioni buffissime e uno sguardo profondo. Presi dall’entusiasmo scattiamo centinaia di fotografie e ci attardiamo facendo innervosire la nostra guida che ci spiega l’importanza di uscire dal parco prima del buio: gli animali escono per cacciare al calare del sole, quando il clima è meno torrido.

Foto di Anna Maria Terzi

Rientrati al lodge dopo aver ripercorso con la mente e con il cuore gli avvenimenti della giornata ci ritiriamo nelle rispettive camere. Veniamo svegliati di soprassalto da un bussare alla porta al grido: “Leopard madame leopard”. Perplessi seguiamo la voce imperiosa sino alla zona ristorante. È lì che i nostri sguardi incrociano quelli di un meraviglioso esemplare di leopardo intento a divorare ciò che i proprietari del lodge avevano appeso ad una struttura in legno. Un’esperienza adrenalinica, un’emozione indimenticabile nell’ammirare un animale così guardingo, fiero e temerario.

Foto di Anna Maria Terzi

Viaggio nel parco di Amboseli in Kenya

Al mattino sveglia all’alba per raggiungere un nuovo parco l’Amboseli, alle falde del Kilimangiaro, al confine con la Tanzania.

Fondato nel 1968 come riserva naturale viene dichiarato Parco Naturale nel 1974. È perfetto per l’avvistamento di animali in quanto è una pianura sconfinata con pochissima vegetazione se non arbusti. Qui sono tanti gli animali selvatici presenti in particolar modo i “Big five”: leoni, leopardi, elefanti, rinoceronti e bufali.

Nella savana si muovono gazzelle, impala, zebre, elefanti, struzzi, rinoceronti e un meraviglioso leopardo che si staglia davanti al Kilimangiaro. “Che spettacolo”, ci diciamo, “sembra un dipinto”.  Colpisce soprattutto la diversità del paesaggio rispetto al parco visitato precedentemente.

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Foto di Anna Maria Terzi

A metà mattinata arriviamo a un villaggio Masai. Veniamo ricevuti da una ventina di uomini masai con gli abiti tipici rossi e blu che ci intrattengono con una danza rituale. Ci coinvolgono. Loro fanno salti altissimi e noi diligentemente ci proviamo ma generiamo solo grande ilarità tra i Masai.

Visitiamo le loro case che non sono altro che mini casupole fatte di sterco di animali e qualche rametto secco. L’interno è molto spartano alcune pelli di bufalo che fungono da letto e un fuoco che non serve certo per riscaldare l’ambiente ma bensì tenere lontane le mosche.  

I bimbi presenti ci sorridono e ci invitano a visitare la loro scuola. Rimaniamo sbigottiti è un recinto di legni senza nessun accessorio dove i bambini si riuniscono per studiare. Scattiamo e visioniamo con loro fotografie che producono tante risate. Ci regalano un canto che resterà impresso nei ricordi più belli.

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Foto di Anna Maria Terzi

Tsavo Est, continua il viaggio in Kenya

Lasciamo il villaggio Masai per giungere al campo tendato Sentrim Amboseli che si trova subito fuori dal parco e che ci ospiterà per la notte. Abbiamo delle tende molto spaziose, pulite e completamente isolate. Dopo un breve riposo ripartiamo per un safari fotografico e abbiamo il piacere di vedere una leonessa con i suoi piccoli.

La mattina successiva si percorre nuovamente il parco Amboseli per raggiungere il parco Tsavo Est. Cinque ore di paesaggi strepitosi ci tengono compagnia. Arrivati al Ndololo Camp riposiamo e attendiamo le prime luci del mattino per una nuova avventura.

Foto di Anna Maria Terzi

Alle 6 del mattino si parte per costeggiare un fiume dove tra le acque giocano indisturbati degli ippopotami. Poco dopo due ghepardi ci guardano incuriositi e precedono la nostra autovettura. Decidiamo di seguirli con molta attenzione per ammirarli in tutta la loro bellezza ed eleganza. Snelli, alti, veloci sono animali di classe. Cerchiamo di registrare ogni piccolo particolare perché il giorno dopo saremo in un contesto completamente diverso. Rientreremo infatti in Italia dove le comodità saranno decisamente migliori. Ma i colori, gli spazi, la natura in tutta la sua interezza la lasceremo qui, in un angolo di paradiso chiamato Kenya

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Foto di Anna Maria Terzi

Viaggio in Kenya, indicazioni utili

Il nostro viaggio è stato organizzato da un’agenzia di viaggi a Milano. Il pacchetto comprendeva il volo di linea Malpensa/Mombasa, auto con guida parlante lingua italiana, pernottamenti in lodge/campi tendati/villaggi, prima colazione, pranzi, cene e ingressi ai vari parchi. Costo complessivo intorno ai 2.200 euro.

Il paese è meraviglioso in ogni stagione ma in generale è tra febbraio e marzo che si trova un clima caldo e si può assistere alle migrazioni di volatili che si dirigono ai laghi di Rift Valley.

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Dolce tipico, ricordo del viaggio in Kenya

Proponiamo un dolce tipico del Kenya, il Mandazi o Mahamri utilizzato per la prima colazione o semplicemente per una merenda.

Ingredienti

6 tazze di farina 00, 6 cucchiaini di lievito, 10 cucchiai di zucchero semolato, 2 cucchiaino di cardamomo o in alternativa 2 cucchiaini di cannella, 6 tazze di latte di cocco, 1 tazza di latte intero, olio di semi per la frittura.

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Preparazione

Mettete in una grossa ciotola farina, lievito, zucchero, cardamomo e mescolate energicamente. Aggiungete poco per volta il latte di cocco e terminate con il restante latte vaccino. Mescolate delicatamente sino ad ottenere un impasto elastico. Coprite e lasciate riposare almeno 3 ore sino a quando avrà raddoppiato il suo volume.   

Su spianatoia stendete il vostro impasto e ricavate da esso tanti cerchi, potete aiutarvi con un bicchiere dal diametro di circa 20 cm. Per creare i vostri dolcetti dovrete dividere il cerchio in quattro ottenendo così dei triangoli. Lasciate nuovamente lievitare per 1 ora.

Friggete ora i vostri mandazi in una capiente pentola dove avrete messo olio di semi. Scolate i vostri triangoli quando saranno ben dorati.  

di Anna Maria Terzi

Foto di Anna Maria Terzi

INFORMAZIONI:

http://www.kenya.it

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