A Venezia, San Martino è il patrono della Chiesa Parrocchiale nel Sestrier di Castello, come pure lo è nell’isola di Burano.
In città era venerato come patrono della scuola dei “ misuratori de biade” e protettore dell’esercito. Ai tempi della Serenissima, nel giorno della festa, si faceva una processione dalla Scuola di San Giovanni Evangelista fino alla Chiesa di San Martino a Castello.
In Italia vi sono numerosissime chiese a lui dedicate, come a Lucca, Siena, Siracusa, Pisa, Rovigo, Portofino, Pietrasanta…
In tutto il mondo a San Martino sono dedicate oltre 11000 parrocchie. Solo in Francia sono 4000 le parrocchie a lui dedicate e circa 500 cittadine e villaggi portano il suo nome. In Belgio gli sono dedicate 382 chiese. Per i più svariati motivi, San Martino è considerato patrono e protettore. E’ patrono dei soldati, dei cavalieri e dei mendicanti.
E’ il protettore dei sarti per via del mantello ; per la cinghia, alla quale era appesa la sua spada, dei conciatori di pelle e dei lavoratori di cuoio. E’ patrono degli osti, dei fabbricanti di brocche, dei bevitori e degli ubriachi poiché una volta cambiò, secondo una tradizione/leggenda, l’acqua in vino.
E’ anche considerato il patrono dei viticoltori e dei vendemmiatori dato che durante la sua festa si beve il vino nuovo. E da qui deriva il detto popolare: “ A San Martin s’imbriaga el grando e el picenin”.

 Rudy De Pol

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