Delattre, La Cale de Petit-Couronne

Impressionisti in mostra. Fino al 5 giugno 2022 al Museo Revoltella di Trieste si può visitare un eccezionale corpus di oltre 70 opere che racconta il movimento impressionista e i suoi stretti legami con la Normandia. Sul palcoscenico di questa terra, pittori come Monet, Renoir, Delacroix e Courbet, in mostra insieme a molti altri impressionisti, colgono l’immediatezza e la vitalità del paesaggio. Imprimono sulla tela gli umori del cielo, lo scintillio dell’acqua e le valli verdeggianti della Normandia, culla dell’Impressionismo.

IMPRESSIONISTI IN MOSTRA
Pierre-Albert Marquet, La route de la Percaillerie

Monet, Renoir e gli altri impressioni in mostra

La mostra “Monet e gli Impressionisti in Normandia” è incentrata soprattutto sul patrimonio della Collezione Peindre en Normandie. Tra le collezioni più rappresentative del periodo impressionista. Affiancata da prestiti provenienti da Musée Marmottan Monet di Parigi, dal Belvedere di Vienna, dal Musée Eugène-Boudin di Honfleur e da collezioni private e ripercorre le tappe salienti della corrente artistica. Tra queste, opere come Falesie a Dieppe (1834) di Delacroix, La spiaggia a Trouville (1865) di Courbet. E ancora Camille sulla spiaggia (1870) di Monet, Tramonto, veduta di Guernesey (1893) di Renoir. Queste opere di impressionisti in mostra, raccontano gli scambi, i confronti e le collaborazioni tra i più grandi artisti dell’epoca. Artisti che, immersi in una natura folgorante dai colori intensi e dai panorami scintillanti, hanno conferito alla Normandia l’immagine emblematica della felicità del dipingere.

IMPRESSIONISTI IN MOSTRA
Villon, Sous la tente, sur la plage

Furono gli acquarellisti inglesi come Turner e Parkes che, trasmisero la loro capacità di tradurre la verità e la vitalità naturale ai pittori francesi. Gli inglesi parlano della Normandia, della sua luce, delle sue forme ricche che esaltano i sensi e l’esperienza visiva. Luoghi come Dieppe, l’estuario della Senna, Le Havre, la spiaggia di Trouville, il litorale da Honfleur a Deauville, il porto di Fécamp. Diventano fonte di espressioni artistiche di grande potenza per gli impressionisti che ora sono in mostra. Qui i microcosmi generati dal vento, dal mare e dalla bruma possiedono una personalità fisica, intensa ed espressiva. I pittori francesi giungono ad afferrarli dipingendo en plein air dando il via così al movimento impressionista.

IMPRESSIONISTI IN MOSTRA
Vuillard, Le Jardin à Amfreville

A Trieste i grandi impressionisti in mostra

La mostra è promossa e organizzata dal Comune di Trieste – Assessorato alle politiche della cultura e del turismo, con il supporto di Trieste Convention and Visitors Bureau e PromoTurismo FVG. In collaborazione con BRIDGECONSULTINGpro e Ponte – Organisation für kulturelles management GMBH, è prodotta da Arthemisia e curata da Alain Tapié. La mostra è sostenuta da Generali Valore Cultura, il programma di Generali Italia per promuovere l’arte e la cultura su tutto il territorio italiano e avvicinare un pubblico vasto e trasversale al mondo dell’arte. Il tutto attraverso l’ingresso agevolato a mostre, spettacoli teatrali, eventi e attività di divulgazione artistico-culturali con lo scopo di creare valore condiviso. L’evento vede come special partner Ricola ed è consigliato da Sky Arte. Catalogo edito da Skira.

IMPRESSIONISTI IN MOSTRA
Blanche, La plage de Dieppe

In occasione della mostra sugli Impressionisti, si potrà visitare con un unico biglietto d’ingresso lo stupendo Museo Revoltella, Galleria d’arte moderna di Trieste che vanta una prestigiosa collezione. A partire dal ricchissimo lascito dell’omonimo barone Pasquale Revoltella, che ne fece la sua dimora fino al 1869, per giungere alle più recenti acquisizioni. Tra cui opere in mostra non solo di impressionisti di grandi artisti come Fattori, De Nittis, Sironi, Carrà, De Chirico, Fontana, Pomodoro, Hayez e molti altri importanti esponenti dell’arte moderna e contemporanea. È prevista, inoltre, una proposta promozionale a favore dei turisti denominata “Trieste ti regala le Grandi Mostre”. L’iniziativa, sostenuta dal Trieste Convention and Visitors Bureau, mira a incentivare il turismo culturale in città grazie agli introiti dell’imposta di soggiorno. Coloro che pernotteranno almeno una notte nelle strutture alberghiere convenzionate, potranno visitare gratuitamente la mostra.

Bonnard, Le bassin des Yachts à Deauville

In mostra la Normandia degli impressionisti

L’esposizione racconta l’ “irresistibile attrazione” degli artisti per la Normandia. Questa splendida regione francese divenuta nell’Ottocento un vero e proprio laboratorio di idee per i grandi artisti impressionisti. Grazie ai progressi della ferrovia nel corso dell’Ottocento, la regione diventa luogo d’incontro degli artisti parigini. E partecipa così alla nascita dell’Impressionismo e alla sua evoluzione, che continua fino alla metà del Novecento.

Le Poittevin, La baignade à Etretat

Protagonisti sono numerosi pittori illustri, Monet, Corot, Courbet, Boudin, Marquet, Géricault, Jongkind e altri artisti meno noti, Noël e Lepic. Tutti celebrano il matrimonio tra la luce e il cielo normanno nutriti del lirismo naturale dei loro paesi. Numerose sono le tele provenienti dalla prestigiosa raccolta dell’Association Peindre en Normandie di Caen. La collezione riunisce in modo unico celebri artisti e altri autori meno noti. Entrambi hanno rappresentato il paesaggio normanno dalla metà dell’Ottocento fino all’inizio del XX secolo. Il percorso di visita si articola in cinque sezioni.

Ciurbet, La Plage à Trouville

Prima sezione della mostra, la fattoria Saint-Siméon per gli impressionisti

Tanti luoghi della costa normanna, da Honfleur a Langrune, hanno forgiato, attraverso l’incontro tra i pittori, il naturalismo del paesaggio. Questi sono i quadri che, anno dopo anno tra il 1830 e il 1870, hanno scritto la parte più significativa della storia dell’Impressionismo.
Tra le numerose oasi di pace, la fattoria Saint-Siméon situata sulla Côte de Grâce ebbe un ruolo capitale. Favorì infatti l’amalgama di una natura sublime.
Ma anche dura e cupa, con i suoi abitanti ritratti nella loro fatica quotidiana e i suoi turisti còlti nella loro oziosità. Lontani dal clima accademico dei Salon, i pittori trovavano i loro soggetti nella campagna circostante o allontanandosi verso le spiagge. Charles Daubigny è l’artista che saprà render maggiormente in pittura ciò che il territorio gli offriva.

Corot, Une plage en Normandie

Ma accanto a lui vi erano, fra i tanti, Boudin, Jongkind, Courbet, Dubourg, il giovane Monet, Cals, Pécrus. Eugène Boudin frequenta la fattoria dal 1854 e lo si ritrova nel 1859 in compagnia di Courbet. Egli lo inizia all’audacia e alla ruvidezza delle tonalità. In quello stesso anno i due artisti sono al fianco di Charles Baudelaire, che condivide il loro amore per i cieli e le nuvole.  Charles Baudelaire elogia i lavori di Boudin nel suo scritto Salon de 1859, ritrovando nelle “bellezze meteorologiche” del pittore il meglio dello spirito di Saint-Siméon. Essendo originario di Honfleur, Boudin era il più adatto a trasmettere agli amici Jongkind e Monet questo spirito di fusione tra atmosfera e soggetto. Rispettoso delle armonie dei mezzi toni, dei riflessi madreperlacei, ma animato dalla pennellata materica e decisa suggerita da Courbet.

IMPRESSIONISTI IN MOSTRA
Lebourg, Dragueur sur la Seine, près de Lyon

Seconda sezione, in riva al mare: svago, villeggiatura

Dei pittori di Parigi sono venuti a chiedere alle belle falesie di Étretat ispirazioni e punti di vista che, riprodotti sulla tela, esposti nei nostri musei, comprati da questi troppo rari mecenati che scambiano volentieri il loro oro con le opere d’arte, hanno portato lontano la fama di queste naturali e splendide illustrazioni” (J. Morlent, 1853).
Nella stessa epoca anche Monet dipingeva in riva al mare. Per tradurre questa vitalità, egli aveva trovato soluzioni opposte alla prospettiva convenzionale utilizzata da Boudin. Trattava infatti gli sfondi liberamente. Quasi come delle quinte di teatro nelle quali figure sparse creavano un effetto di profondità su di un campo uniformemente piatto, ingentilito da alcune variazioni cromatiche.

IMPRESSIONISTI IN MOSTRA
Delattre, La Cale de Petit-Couronne

Monet penetra nel soggetto sociale, come i suoi predecessori avevano fatto con la fisica degli elementi.
Nel 1870 egli fa di Camille Doncieux una villeggiante che posa tra la buona società in riva al mare. Atteggiamento artificioso, ma pienamente nutrito d’ombra e di luce. Nello stesso anno, nella sua ricerca di immagini e di svaghi eleganti, Monet rende protagonisti i lussuosi alberghi in riva al mare. Anche le promenades turistiche. Egli via via abbandona i soggetti convenzionali.

Al contrario, sceglie fra i suoi interlocutori Turner, Courbet, il mare e tutte le forme degne di nota. Volge le spalle al realismo parigino per sfruttare il naturalismo del paesaggio. La sua esecuzione non si associa più a null’altro se non alla sua struttura. Alla cattura misurata della luce, alla vibrazione dei volumi al di là della loro massa e della loro opacità. Si ha la conferma, con Monet, che la modernità non risiede nel soggetto ma nel comportamento del pittore nei suoi confronti.
Il naturalismo di Monet è una sorta di coinvolgimento fisico che conferisce uno spessore del tutto diverso agli accenti romantici del suo ideale.

IMPRESSIONISTI IN MOSTRA
Renoir, Coucher de Soleil, vue de Guernesey

Terza sezione, in riva al mare: il lavoro

Pervasi di nostalgia per aver conosciuto un mondo che si allontana dalla realtà come quello dei turisti, gli artisti volgono ora lo sguardo alle lavandaie e ai pescatori. Mentre già molti abitanti delle coste si convertono ai piccoli mestieri offerti dal turismo emergente. Tra questi: organizzare gite in barca, spostare le cabine sulla spiaggia, pescare per sfamare i turisti che arrivano giorno dopo giorno. La costa si trasforma e si modifica: alberghi, stabilimenti balneari, casinò. I villeggianti sono sempre più morbosamente attratti dalle celebrità dell’aristocrazia e dello spettacolo che vivono in sfarzose dimore.
Le regate riempiono l’orizzonte e le corse sostituiscono in un nuovo immaginario l’arrivo della diligenza e il ritorno dal lavoro nei campi. Questi temi permangono nella visione degli artisti, ma sono ormai avulsi dal loro contesto, percepiti più come soggetti curiosi dalle caratteristiche particolari e suggestive.

IMPRESSIONISTI IN MOSTRA
Monet, Etretat

Claude Monet è il pittore che meglio vive questa contraddizione. Lui che ha costruito la propria arte dipingendo i paesaggi della Manica, ispirato da cieli, vento, porti, spiagge e falesie. Al mondo di marinai e pescatori si aggiunge la nuova dimensione turistica, avida non solo di svago e bagni in mare. Ma proprio di quelle rappresentazioni delle marine che vengono acquistate e portate a casa perché capaci di ricordare, lontano dall’attimo vissuto, momenti e luoghi. A tutto ciò si aggiungono inoltre le suggestive atmosfere inglesi che permeano profondamente tanto le alture di Sainte-Adresse come le spiagge di Trouville. Grazie a questi elementi, nella pittura di Monet matura un gesto tanto libero quanto efficace. Una disposizione rapida, quasi brusca, una composizione capace di coniugare il mare, la pesca, le regate, i vaporetti e la mondanità.

Delacroix, Falaises à Dieppe

Impressionisti, quarta sezione, terra normanna in mostra

Fin dal XVIII secolo la letteratura ha offerto della terra normanna un’immagine di abbondanza. La morfologia dei luoghi entra con forza nella descrizione letteraria e, con essa, i motivi iconografici stereotipati del frutteto e del meleto. Gli elementi che compongono la natura si fanno oggetti e diventano degni di nota nelle loro combinazioni di forma o di colore. La Normandia è la terra pittoresca per eccellenza, pur non avendo lo statuto eroico attribuito di norma alle montagne. Tuttavia essa saprà essere immortalata molto bene dalle innumerevoli rappresentazioni della costa. Il cui aspetto rimane selvaggio, spesso ostile, indomabile, lontano dalle spiagge e dall’entusiasmo per la vita di mare.

Claude Monet, Paesaggio campestre al tramonto

Come dice Stendhal a proposito della penisola del Cotentin: “Da Saint-Malo a Avranches, Caen e Cherbourg, questo paese è anche quello più ricco di alberi e con le colline più belle di Francia. Il paesaggio sarebbe senz’altro degno di ammirazione se ci fossero delle grandi montagne o almeno degli alberi secolari”; per Maupassant, a proposito della regione di Caux: “Sentieri scavati ombreggiati dai grandi alberi cresciuti sulle scarpate. Casupole racchiuse nelle loro cinture di faggi slanciati”.

La fattoria Saint-Siméon dava rifugio, soprattutto, a desideri di lidi e di fughe lontane tra gli alberi. Come dice Armand Frémont in “Normandie sensible”, la vera ricchezza della regione stava nelle sue “piccole pianure dolcemente ondulate, altipiani inclinati, vallate incassate e spesso asimmetriche, collinette e bacini, lunghi versanti convessi, bocage che paiono parchi all’inglese distribuiti su vasti appezzamenti di terreno, folti boschetti, addossati gli uni agli altri come dei ripari, sentieri scavati e in parte nascosti. I pittori non hanno dovuto fare altro che portare alla luce questa trama antica della Normandia contadina”.

Claude Monet, Pescatori sulla Senna vicino a Poissy

Quinta sezione, lungo la Senna, impressionisti in mostra

La Senna veicola un immaginario che partecipa alla nascita della modernità grazie ad alcuni acquarelli di Turner. Realizza un inventario di luoghi pittoreschi, di monumenti e di rovine. Una cultura colta, vitale per lo sviluppo di una coscienza del patrimonio, che si coniuga con le trasformazioni violente dei tempi moderni. I pittori le amano e sanno fare proprie grazie alla loro capacità di trascendere l’istante e di esacerbare i sensi. Se Honfleur e Le Havre possiedono un’identità spiccatamente marittima, l’entroterra, non appena il mare sparisce dietro l’angolo di una strada. Volta la schiena al mondo delle alte e delle basse maree, della pesca e delle regate. Per questo bisogna ritrovare, intorno a Rouen e al suo ambiente eccezionale, l’altro momento forte del sincretismo normanno. Esso è costruito attorno all’aria e all’acqua, ai grandi monumenti gotici e, infine, alle stradine pittoresche.

Adolphe-Félix Cals, Honfleur, Saint-Siméon o La Grande Cour

Dal 1865 Renoir, Monet e Bazille scoprono e diffondono quel che la Senna diventerà per gli artisti. La scoperta dell’acqua da parte degli Impressionisti inizierà progressivamente da qui. Dopo Rouen, prima di incontrare quei luoghi in cui la modernità ancora non è penetrata si incontrano, sparsi in poche decine di chilometri, alcuni paesi che hanno nomi evocativi. Giverny, Bennecourt, Vétheuil. Di Giverny si innamora Monet che si trasferisce lì nel 1883 con le sue due famiglie. I due figli avuti da Camille e i sei bambini di Alice Hoscedé.

A Giverny regnano sovrani l’acqua, il cielo, le colline coperte di verde erba. La natura è appagante senza essere pesante, le imbarcazioni sfiorano la Senna. Con il suo atelier/battello Monet può arrivare a carpire più profondamente i paesaggi. Nel cuore del giardino, negli ultimi anni della sua vita, lo stagno delle ninfee sarà per l’artista occasione per imparare a comprendere la natura. Come spazio che può essere ricostruito mentalmente.

Eugène Boudin, figures devant la tente du casino de Trouville, vers 1884

INFORMAZIONI:

http://www.triestecultura.it

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