Mostre a Roma. Vicino a piazza Navona. Roma contiene tante città all’interno della città. Lo stesso centro storico ha diverse anime. Nella zona vicino a Piazza Navona, ad esempio. Qui sono numerosi i punti di interesse. Fra piazze, monumenti, luoghi storici, edifici di culto. Uno di questi luoghi, antichissimo, è stato aperto di recente al pubblico.

Piazza Navona

La nuova Area Sacra di Largo Argentina.

Si tratta dell’Area Sacra di Largo Argentina. Una zona archeologica rettangolare campeggia al centro della piazza. Uno dei lati della piazza è delimitato dalla facciata dello storico Teatro Argentina. Che risale al Settecento. Ma questo luogo è stato consacrato all’arte teatrale fin dall’epoca romana. Qui si trovavano, infatti, il mitico teatro e la Curia di Pompeo, datati I secolo avanti Cristo. L’area archeologica, dal giugno scorso, è aperta e visitabile dalle nove del mattino al tramonto. E comprende quattro templi di età repubblicana. Gli edifici sacri sono stati indicati con le prime quattro lettere dell’alfabeto.

In assenza di identificazione certa. In ordine di antichità, i templi sono: il tempio C (inizi del terzo secolo avanti Cristo), dedicato probabilmente alla dea Feronia. Il tempio A (metà del terzo secolo avanti Cristo) in onore della ninfa Giuturna. Il tempio D (inizi del secondo secolo avanti Cristo.), dedicato alle Ninfe o ai Lari Permarini. E il tempio B (fine del secondo secolo avanti Cristo), dedicato alla Fortuna huiusce diei. Nei pressi di quest’ultimo tempio, sono stati ritrovati i frammenti di un colossale acrolito femminile. La testa, un braccio con la mano e i piedi della dea Fortuna sono conservati a Roma. Ora fanno parte della collezione del museo Centrale Montemartini, nel quartiere Ostiense.

MOSTRE A ROMA
Il nuovo allestimento dell’Area Sacra di Largo Argentina

Dalle Idi di marzo ai primi ritrovamenti archeologici di Largo Argentina. Mostre e archeologia a Roma

L’Area Sacra è famosa per essere il luogo dove Giulio Cesare trovò la morte. La data è quella delle famose Idi di marzo del 44 avanti Cristo. Proprio nella zona della Curia di Pompeo. Qui pare che Cesare cadde insanguinato ai piedi dell’enorme statua di Pompeo.

Ma a quando risalgono i primi ritrovamenti vicino a Piazza Navona? A Largo di Torre Argentina risalgono a poco meno di un secolo fa. I lavori iniziarono in epoca fascista, nel 1926. Il regime iniziò ad abbattere gli edifici soprastanti, di epoca medioevale. L’obiettivo era costruire nuovi palazzi. Ma, quando cominciarono ad emergere i primi reperti, gli archeologi fecero pressione perché non venissero distrutti. Grazie a questo primo intervento di conservazione, si è giunti ai giorni nostri.

Il restauro definitivo dell’Area Sacra di Largo Argentina è stato finanziato da Bulgari. La maison internazionale di gioielli siglò un accordo con il comune di Roma nel 2014. Oltre al restauro degli edifici, è stato realizzato un percorso accessibile. E una zona espositiva al coperto, dove sono contenuti alcuni dei reperti ritrovati. All’interno dell’area archeologica è frequente vedere gatti che si aggirano o si sdraiano fra i monumenti. Sono i felini della colonia più antica di Roma, gestita proprio all’interno della zona archeologica. Mostre a Roma.

MOSTRE A ROMA
L’Area Sacra di Largo Argentina; sullo sfondo, il Teatro Argentina

Il Museo di Roma a Palazzo Braschi. Mostre e archeologia a Roma

A pochi passi da Largo di Torre Argentina, vicino a piazza Navona, si trova il Museo di Roma. Quest’area espositiva è allestita all’interno di uno splendido edificio settecentesco: Palazzo Braschi. Come per l’Area Sacra di Largo Argentina, l’apertura del nuovo museo è relativamente recente. Dopo secoli di incurie e vicissitudini di varia natura. L’inaugurazione del nuovo percorso espositivo risale a marzo del 2017. Fra pannelli multimediali, sale luminose e confortevoli, sedute per contemplare le tante opere. Il contenuto del museo riguarda la storia della città sotto vari aspetti. Dalle grandi famiglie nobili romane alle demolizioni e ricostruzioni che si sono susseguite nel corso dei secoli. Dai quadri che ritraggono minuziosamente le feste del XVII secolo ai reperti di splendide ville abbattute per far posto alla modernità. Da non trascurare è l’affaccio su un quadro vivente: Piazza Navona e le vie e i tetti prospicienti.

MOSTRE A ROMA
Veduta di Piazza Navona dalle finestre di Palazzo Braschi

La mostra di Pietro Tenerani e Luigi Spina a confronto

In questa cornice, un po’ nascosta ma privilegiata, è allestita una mostra speciale. Dal titolo “VIS – À – VIS. Tenerani Spina. Dialogo in immagini”. Uno dei punti di forza del Museo di Roma è la gipsoteca di Pietro Tenerani (Torano, Carrara, 1789 – Roma, 1869). La collezione di busti in gesso dello scultore è in esposizione permanente al terzo piano di Palazzo Braschi. Ed è considerata una delle raccolte ottocentesche più rappresentative del genere. Insieme a quella di Canova a Possagno (Treviso) e di Thorvaldsen a Copenaghen. Fino al 12 novembre 2023, una parte significativa di questi busti è stata trasferita al primo piano del Palazzo. E dialoga in modalità quasi magica con le fotografie di Luigi Spina. Il fotografo, una delle personalità più interessanti del momento, ha ritratto i busti con il suo obiettivo.

Fino ad estrarre l’anima delle personeviventi all’epoca. Nell’Ottocento, i nobili e i personaggi illustri di tutta Europa volevano essere immortalati da Pietro Tenerani. Così, il giovane busto della principessa russa Leonilla Bariatinsky diviene una persona negli scatti di Luigi Spina. Un essere a tutto tondo, con una propria personalità. Spiega il fotografo: “Mettendo l’obiettivo in posa, c’è un momento specifico in cui emerge la persona, quella che era viva più di cento anni fa. In quell’attimo, che si percepisce realmente, bisogna scattare la foto”. Fra i busti celebri immortalati da Tenerani e ritratti da Spina, c’è anche il politico e filosofo Vincenzo Gioberti. Lo scultore ferma il suo volto nel 1848. E Luigi Spina lo umanizza, nei due ritratti in bianco e nero, l’uno frontale, l’altro a tre quarti. L’effetto da brivido è assicurato, provare per credere.

Il busto in gesso della principessa russa Leonilla Bariatinsky, opera di Pietro Tenerani

Vicino a piazza Navona e a Largo Argentina. Dove mangiare la cucina romana (non solo a Roma). Mostre e archeologia a Roma

Dopo aver volato alto con tanta arte e cultura, si plana verso un pranzo o una cena romani. Due gli indirizzi per provare la vera cucina romana vicino a Piazza Navona. Il primo gode di fama ben al di fuori della capitale. Si tratta dell’Osteria da Fortunata a Campo de’ Fiori, in via del Pellegrino e a piazza della Cancelleria. E, se ci si vuole allontanare di qualche centinaio di metri, anche a corso Rinascimento.

Fortunata ha aperto due locali anche a Milano (dove pare che ora la cucina romana sia molto di moda). Uno in via Fiori Chiari, nel caratteristico quartiere Brera e l’altro in zona Moscova. E, di recente, ha inaugurato un ristorante a Bologna e persino a Miami, negli Stati Uniti. Il secondo indirizzo vicino a Piazza Navona è La Montecarlo, in vicolo Savelli. Si mangia pizza romana (bassa) e primi della tradizione come a casa tua. Entri, ti apparecchiano al volo, ordini, gusti piatti buonissimi e te ne vai. Lo hanno fatto decine di personaggi celebri, italiani e internazionali, immortalati nelle foto appese alle pareti del locale.

Di Letizia Riccio

Testa di una statua colossale all’interno dell’esposizione dell’Area Sacra di Largo Argentina

INFORMAZIONI:

http://www.museodiroma.it

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