Indagare il rapporto tra la prima e la settima arte, tra architettura e cinema, attraverso le pellicole che hanno come protagonista un architetto, è quanto svilupperà l’originale Premio Dedalo Minosse Cinema dall’ 8 all’11 giugno nel cortile del Palladio Museum di Vicenza.

minosse

Manifesto della rassegna

La rassegna, alla sua prima edizione, è organizzata da ALA-Assocarchitetti – che da vent’anni promuove il Premio Internazionale Dedalo Minosse alla Committenza di Architettura – con la collaborazione con la Regione del Veneto e l’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della provincia di Vicenza. Un’occasione per una ricognizione su realtà complementari e sinergiche che, nel tempo, hanno rappresentato e narrato una professione e un’identità dentro le arti. L’architetto, in questo senso, è certamente il trait d’union di questa realtà. Sono infatti migliaia le pellicole che hanno descritto negli ultimi 120 anni la professione dell’architetto, ed innumerevoli sono gli attori, i registi, gli scenografi, i direttori delle luci e della fotografia che hanno lavorato e lavorano nel cinema essendosi formati alle scuole di architettura. Come ricorda Federico Babina «Architettura e Cinema sono unite da un percorso comune che come un labirinto “disegna storie” e “racconta architetture”. Due mondi parte di uno stesso universo intricato e misterioso dove perdersi per ritrovarsi.»
Durante le quattro serate dedicate al Premio Dedalo Minosse Cinema, sul palco del cortile di Palazzo Barbarano e nella sala delle conferenze si alterneranno – con il supporto di una cinematografia di 2.000 film – studiosi, registi, scrittori, critici, sceneggiatori, produttori, architetti. La rassegna si concentrerà sulla produzione italiana più recente (2014-2016) e la giuria premierà chi meglio ha interpretato la professione dell’architetto in un momento di passaggio cruciale per la professione, quale quello che stiamo vivendo. L’idea della manifestazione prende vita dal libro “La recita dell’architetto” di Giorgio Scianca e Stefano della Casa, dove sono analizzati e raccontati 1523 film, dal 1901 ai giorni nostri, in tutte le lingue del mondo, dal muto ad oggi, dove l’architetto è protagonista, e dove si stabiliscono i legami tra il mondo del cinema e quello dell’architettura. Così la quattro giorni cinematografica presenterà film di diverso genere: dalla commedia, all’urban e al noir, e si concluderà con una serata di premiazione: attraverso una selezione della giuria, si proclamerà il film del biennio in corso che meglio ha raccontato la figura dell’architetto. E non a caso la finzione del cinema descrive sorprendentemente la complessità della professione dell’ architetto.
Un viaggio nel tempo e nello spazio di una professione, raccontata dal cinema del passato che continua nel presente con una media di 20 pellicole all’anno. In particolare un centinaio di film presenti nella ricerca narrano storie di architettura per certi versi molto simili a quelle raccontate e premiate dal Premio Dedalo Minosse. Queste storie ispirate dalla realtà nelle varie parti del mondo rappresentano la soglia fra il cinema (finzione) e l’architettura (realtà costruita).
I film finalisti del premio sono “La sapienza” di Eugène Green ( 2014) con Fabrizio Rongione e Ludovico Succio; “Scusate se esisto!” di Riccardo Milani ( 2014) con Paola Cortellesi ed Ennio Fantastichini; “Ricomincio a Ottanta” di Alex Infascelli (2015) con Alessandro Giupponi; “Seconda Primavera” di Francesco Calogero (2015) con Claudio Botosso; “Prigioniero della mia libertà” di  Rosario Errico (2016) con Jordi Mollà  Perales. Tra gli ospiti della rassegna Alessandra Comazzi, Guendalina Salimei, Paola Pierotti, e Vitaliano Trevisan, per una kermesse che si snoda tra segni visivi e forme concrete.

Per informazioni:

http://www.dedalominosse.org/dedalo-cinema

Enrico Gusella

Share Button
image_printStampa la pagina