Treviso centro storico

Treviso città d’acque. Splendidi palazzi affrescati, che si affacciano tra portici e canali del centro storico. Treviso città d’acque ha una dimensione intima, da scoprire passeggiando tra i vicoli e i ponti. Oppure seguendo il passaggio del Sile, il fiume risorgiva più lungo d’Europa, che dal centro della città prosegue il suo viaggio fuori dalle mura, verso oasi, antichi mulini e splendide ville in collina. Treviso città d’acque è arte, storia, natura, ottimo vino e buona tavola. Simbolo della Marca Gioiosa et amorosa e capoluogo di un territorio tutto da scoprire. Lasciato il raffinato centro storico ci si può addentrare nella Strada dell’arte e dell’architettura, sulle orme di Palladio e Canova o andare alla scoperta di splendidi borghi. Senza dimenticare la strada del Prosecco, nelle colline Patrimonio dell’Umanità Unesco, per conoscere uno dei vini più famosi, magari accompagnato dal Tiramisù che qui sembra essere nato.

Treviso centro storico ©Unpli Treviso

Treviso, città d’acque nel Veneto

Intima ed elegante, Treviso città d’acque ha la dimensione giusta per essere visitata a piedi. È una città che va scoperta lentamente. Ci si lascia incantare passo dopo passo da scorci resi unici dall’incontro delle acque con gli splendidi palazzi affrescati. Il cuore della città batte tra il Duomo, Piazza dei Signori, l’isola della Pescheria e il canale dei Buranelli. Qui si trova la Cattedrale di San Pietro Apostolo, Duomo di Treviso, sorta su resti paleocristiani. Risale all’anno Mille, ma è stata demolita e ricostruita nel Settecento in stile Neoclassico. Al suo interno un piccolo gioiello, la Cappella del Malchiostro, affrescata dal Pordenone e con la splendida Pala dell’Annunziata, dipinta da Tiziano.

Treviso città d'acque
Loggia dei Cavalieri ©Unpli Treviso

Circondata da portici e animata da tanti piccoli locali e negozi molto curati, Piazza dei Signori ospita il Palazzo dei Trecento. Costruito nel 1210 era sede del Consiglio del Comune di Treviso. A pochi passi dalla piazza, nel punto in cui il cardo e il decumano di epoca romana si incontrano, si trova la Loggia dei Cavalieri. E’ un edificio molto particolare, a pianta quadrata, circondato da archi, che durante l’età comunale era punto d’incontro riservato all’aristocrazia.

Canale dei Buranelli ©Unpli Treviso

Tra l’isola della Pescheria e il canale dei Buranelli

L’itinerario alla scoperta di Treviso città d’acque prosegue lungo il canale dei Buranelli, dove un tempo le donne lavavano i panni. Case e palazzi, ponti e mulini regalano scorci indimenticabili. Il canale deve il suo nome a un edificio che nel Cinquecento ospitava i mercanti di Burano. Su uno dei palazzi che si affacciano sul canale, si può ammirare un’opera in metallo di Mario Martinelli, che raffigura lo scrittore trevigiano Giovanni Comisso, che qui aveva casa. Parallelo al canale dei Buranelli scorre il Cagnan Grando, dove si trova la caratteristica Isola della Pescheria. Realizzata nel 1856, su progetto dell’architetto Francesco Bomben, ospita di giorno il mercato ittico della città, mentre di sera si trasforma in uno dei punti di ritrovo per l’aperitivo cittadino.

Treviso città d'acque
Fontana delle tette ©Unpli Treviso

Risalendo lungo il Cagnan si incontra Ponte San Francesco, con i palazzi porticati, due mulini ad acqua e la Chiesa di San Francesco. Quest’ultima, costruita in stile romanico-gotico, ospita alcune famose tombe: quella di Pietro Alighieri, figlio di Dante e Francesca Petrarca, figlia di Francesco. Ultima tappa prima di lasciare Treviso città d’acque, la curiosa Fontana delle tette. Un’opera che raffigura il busto di una donna dai seni scoperti, dai quali sgorga l’acqua della fontana. Realizzata nel periodo della dominazione della Serenissima, la fontana spillava vino bianco e rosso in occasione di festeggiamenti particolari, come l’insediamento dei nuovi podestà.

Treviso città d'acque
Portobuffolè

Tra colline e borghi antichi di Treviso città d’acque

Storia e fascino del centro storico si ritrovano anche nei borghi nei dintorni di Treviso. La provincia ospita ben 4 dei 9 borghi veneti più belli d’Italia: Asolo, Cison di Valmarino, Follina e Portobuffolé.

Cison di Valmarino ©Iat Treviso Centro – Fondazione Marca Treviso

Sono però tanti i piccoli paesi incastonati nel paesaggio collinare, che vale la pena visitare. Tra queste Susegana, Oderzo o Nervesa della Battaglia, teatro di uno degli scontri della Grande Guerra, famosa anche perché qui Monsignor della Casa scrisse il suo famoso Galateo, nell’abbazia di Sant’Eustachio. Tra i borghi più belli, vicini a Treviso città d’acque nel Veneto, Portobuffolé, circondata da palazzi dalle facciate affrescate. Qui visse in una splendida dimora trecentesca Gaia da Camino, nobildonna colta e affascinante, immortalata da Dante nel sedicesimo canto del Purgatorio.

Follina

Silenzio, pace e armonia si respirano a Follina, sede dell’Abbazia cistercense di Santa Maria, con una torre campanaria di origine romanica. Luogo carico di storia e misticismo, Follina è famosa anche per l’attività della follatura, lavorazione della lana iniziata dai monaci e da cui deriva il nome della cittadina. Oggi questa antica lavorazione è stata affiancata dalla pregiata lavorazione della seta, apprezzata da appassionati di arte e design. Nella vallata tra Follina e Vittorio Veneto si trova Cison di Valmarino, dominato dal Castello Brandolini, con la Via dei mulini che ricostruisce la realtà artigianale del borgo attraverso un itinerario che risale la valle del fiume Rujo per raggiungere vecchi lavatoi e antichi mulini.

Asolo ©Giovanni Porcellato

Asolo la città dai centorizzonti

Caterina Cornaro vi portò la sua sontuosa corte. Eleonora Duse la scelse per viverci e lo stesso fece l’esploratrice Freya Stark. Asolo, incastonata nelle colline trevigiane, è una città dai Centorizzonti, come la definì Giosuè Carducci. Un luogo da scoprire “asolando”, come amava dire il poeta inglese Robert Browing, passeggiando tranquillamente alla scoperta delle bellezze della città.

Si parte da Piazza Maggiore con la sua fontana rinascimentale per arrivare al Duomo con splendidi dipinti di Lorenzo Lotto e Jacopo da Ponte. L’itinerario prosegue verso il Castello, che ospita oggi il Teatro Duse. Dopo una passeggiata panoramica si scende, incrociando un edificio bianco e rosso, Casa Duse, con una lapide scritta da Gabriele D’Annunzio per la sua musa. Poco lontano si trovano la Chiesetta di Santa Caterina d’Alessandria e Casa Longobarda costruita dall’architetto Graziolo, caratterizzata da un’eccentrica facciata in tufo. Da qui si arriva al cimitero comunale, dove sono sepolte Eleonora Duse e Freya Stark. Infine, prima di lasciare la splendida cittadina merita una visita villa Freya, dove abitò la celebre viaggiatrice e scrittrice inglese. Il giardino della villa è ora sede del parco archeologico, con resti del teatro dell’antica Asolo.

Castelfranco Veneto ©Giovanni Porcellato

Tra antiche e nuove architetture, nei dintorni di Treviso città d’acque

L’affascinante paesaggio collinare di Asolo, protagonista delle opere di Giorgione, è il punto di partenza ideale della strada dell’arte e dell’architettura. Si prosegue verso Castelfranco Veneto, città natale del misterioso pittore, genio della luce e del colore. Castelfranco è racchiusa da una cinta muraria tra le meglio conservate d’Italia e passeggiando nel centro storico si respira ancora l’atmosfera di un passato ricco di storia. Qui si trova il Museo Casa di Giorgione in cui si conserva il Fregio delle Arti liberali e meccaniche, unico affresco attribuito all’artista. La Pala di Castelfranco, senza dubbio l’opera più famosa di Giorgione, si può ammirare invece nel Duomo di Santa Maria Assunta.

Poco lontano da Castelfranco vale la pena fermarsi a Badoere con la splendida Piazza Mercato, detta Rotonda di Badoere. Una meravigliosa barchessa con una struttura particolare. Un tempo ospitava su un semicerchio le botteghe e sull’altro le abitazioni, mentre al centro vi era la piazza del mercato. Ci si sposta quindi verso Fanzolo, dove si trova Villa Emo, una delle realizzazioni più famose di Andrea Palladio.

Treviso città d'acque
Tomba Brion

Tomba Brion, capolavoro di Carlo Scarpa

Passando per Riese Pio X, dove nacque Giovanni Sarto, futuro Papa Pio X, si arriva ad Altivole, piccola cittadina di Treviso città d’acque. Qui, oltre al Barco della Regina Caterina Cornaro, si trova un capolavoro dell’architettura moderna, Tomba Brion. Il complesso fu commissionato a Carlo Scarpa da Onorina Tomasin Brion, in memoria del marito Giuseppe Brion, fondatore del marchio Brionvega. Il complesso funebre colpisce per la ricerca accurata delle forme, ottenute utilizzando cemento armato, il cui forte impatto viene alleggerito dalla scelta di elementi simbolici, che danno all’ambiente una sorprendente atmosfera contemplativa. Scarpa ci lavorò dal 1969, al 1978, anno della sua morte, realizzando un’opera che influenzò l’architettura contemporanea. Una piccola curiosità per gli appassionati di architettura. Carlo Scarpa chiese di essere sepolto qui: il suo sepolcro si trova appena oltre il muro che separa la Tomba Brion dal resto del Cimitero.  

Si torna nel passato a Maser, con la famosa villa Barbaro, con il Tempietto, realizzati da Andrea Palladio. Gli interni della villa sono opera di Paolo Veronese, che nel ciclo di affreschi del piano nobile realizzò uno dei suoi capolavori.

Treviso città d'acque
Possagno – Tempio Canoviano ©Museo Gypsotheca Antonio Canova-Possagno-TV

Possagno e Canova, meta imperdibile di Treviso città d’acque

Ultima tappa della strada dell’arte e dell’architettura, meta imperdibile di Treviso città d’acque, Possagno, ai piedi del Monte Grappa. La città è dominata dal Tempio Neoclassico, ispirato al Pantheon, progettato da Antonio Canova, che qui nacque nel 1757. Al suo interno si trovano capolavori dello scultore: la Pietà in bronzo, l’Autoritratto marmoreo, le Metope in gesso, la grande Pala dell’altare maggiore e la Tomba.

Gypsotheca – Ala Ottocentesca ©Museo Gypsotheca Antonio Canova-Possagno-TV

A Possagno si trova anche la Gypsotheca, con i gessi che il Canova utilizzava come modello alle sculture marmoree. L’ala Scarpa, realizzata dall’architetto veneziano, ospita la collezione dei Bozzetti canoviani in terracotta. L’itinerario a Possagno si conclude con la visita alla casa del Canova, dove sono esposte le sue collezioni: dipinti, incisioni, disegni, alcuni marmi e addirittura gli strumenti da lavoro e alcuni vestiti dell’artista.

Colline del Prosecco ©Unpli Treviso

La strada del prosecco

Un susseguirsi di colline accompagna da Conegliano a Valdobbiadene, sulla strada del Prosecco. Un luogo affascinante, Patrimonio dell’Umanità Unesco, dove la coltura della vite è preziosa e quasi sacra. L’itinerario parte da Conegliano, con una visita alla cantina dell’Istituto Enologico fondato nel 1876, per spostarsi a Collalbrigo, un piccolo centro rurale tra dolci colli coltivati a vigneti. Continuando verso nord meritano una visita, vicino a Treviso città d’acque, gli antichi borghi di Antiga, Borgo Pol, Borgo Agnese e Borgo Colle.

Obbligatoria una fermata a Refrontolo, famosa per essere la terra del Passito Doc. Da qui si seguono le indicazioni per Molinetto della Croda, un mulino risalente al sedicesimo secolo.

Si scende verso Col San Martino, dove si può lasciare la strada principale per visitare l’Oratorio di San Vigilio con un’emozionante vista sulla vallata del Piave. Superando Colbertaldo ci si dirige verso l’area del Cartizze, uno dei vini più pregiati del territorio. Qui si incontrano meravigliosi borghi, San Pietro di Barbozza, Saccol e Valdobbiadene, la cui chiesa settecentesca ospita opere di Palma il Giovane e Paris Bordon.

Treviso città d'acque

Tra cantine e Tiramisù a Treviso città d’acque

Lungo la strada del Prosecco è d’obbligo una fermata in una delle tante cantine che si trovano in queste colline. Tutte offrono degustazioni della loro produzione, con vista sui filari di vigne, che producono uno dei vini più amati al mondo. Ad accompagnare questo celebre vino, uno dei dolci più famosi, il Tiramisù, che sembra essere nato proprio nella Marca trevigiana. Il modo migliore per concludere l’itinerario in questa splendida provincia, ancora poco conosciuta, ma ricca di tesori nascosti, tutti da scoprire.

Tiramisù – ©Iat Treviso Centro – Fondazione Marca Treviso

INFORMAZIONI:

https://www.veneto.eu/IT/Treviso/

http://www.offersmarcatreviso.it/fondazione-marca-treviso/

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