Saline di Marsala.“Ci deve essere qualcosa di sacro nel sale, lo ritroviamo nelle nostre lacrime e nel mare…” Ha scelto questa citazione del poeta libanese Gibran per accogliere i suoi clienti, pronti a tuffarsi in un weekend tra cultura e benessere a Marsala. Stiamo parlando del primo e nuovissimo hotel della catena veneta Seawaterhotels, da poco sbarcato in Sicilia occidentale. Un’occasione per riscoprire la magia antichissima di questi luoghi sospesi tra sale, vento, laguna, isole e mare.

Aperto nel 2020, affacciato sul parco delle Saline dello Stagnone, con vista sulla sagoma delle isole Egadi, l’hotel SWH ha un concept molto forte: il sale appunto, e l’infinita gamma di benefici per la salute che dall’antichità, già lo estraevano i fenici, sono arrivati sino a noi. Un heritage da raccontare e da recuperare.

VACANZE A MARSALA
Seawaterhotels

Vacanza al Seawaterhotels di Marsala e visita alle Saline dello Stagnone

Quattro stelle, moderno e funzionale. Due piscine, di cui una salata al 9%, immerse tra piante mediterranee, a 15 minuti dal centro storico cittadino. L’hotel Seawaterhotels con spa è aperto tutto l’anno anche al pubblico per trattamenti a base di sale e acqua vergine di salina, proveniente dalle vicine Saline Genna.

Un legame, quello tra l’hotel e il marchio Genna, che appare subito fortissimo, anche nella linea cosmetica dedicata, concepita per cullare, idratare, drenare e rilassare in modo naturale. Anche la linea dei prodotti cosmetici dedicati alla Spa dell’hotel deriva dalla materia prima locale, il sale grezzo, integrale e purissimo, esposto un po’ dovunque nella reception dell’hotel e nella spa. Si punta all’azione antinfiammatoria per curare dermatiti e altri problemi della pelle, o al relax totale della culla di immersione nel sale puro. Oppure massaggi delicati che combinano l’effetto dello sfregamento con fagottini di sale con il calore. La bellezza della location e la cortesia del personale fanno il resto.

Le escursioni per visitare le saline di Marsala con i trekking guidati tra le vasche. Oppure gli aperitivi al tramonto, per degustare i vini dolci della cantina Pellegrino, che accompagnano i sapori del mare e della terra marsalese. Esperienze di struggente intensità

La giornata in salina, riaperta e rinnovata da circa un anno, è densa di attività. Un luogo magico, dove da quest’estate è stato inaugurato il Teatro del Sale aperto dal tramonto, per deliziose apericene e musica dal vivo con lo Stagnone sullo sfondo.  

VACANZE A MARSALA
Saline di Genna, foto di Maria Laura Crescimanno

Saline e isole di Marsala, Mozia e le altre

Come racconta Antonino Parrinello, direttore commerciale delle Saline Genna, si comincia con un trekking sugli argini. Tra i colori cangianti dal verde all’azzurro, sino al beige del fondale, dovuti alla quantità d’acqua e di sale, si cammina per circa un’ora, per inebriarsi del profumo e del vento che spira dal mare aperto.

Una guida esperta, fornita dalla società che gestisce il sito, la Egadi Tours, spiega il funzionamento del lavoro in salina. Il sale nelle vasche cristallizza nel fondo mano a mano che l’acqua evapora, così si creano dei grossi cristalli che vengono a loro volta trasportati con le carriole. Questi vengono successivamente lavorati a mano e ammucchiati vicino alla terraferma. Il fango che resta sul fondo, saturo e naturale, è ottimo per applicazioni da fare in loco.

Saline di Genna, foto di Maria Laura Crescimanno

La Salina Genna, 20 ettari e 17 vasche salanti, si estende per 2 chilometri, risale al 1500 ed è una delle più antiche. I mulini attivati dalle spire di Archimede, ancora visibili e musealizzati, servivano a trasportare l’acqua da una vasca all’altra. Un sistema del tutto ecologico, che rispetta l’equilibrio dell’ambiente tra mare e laguna.

Il tour alla scoperta del paesaggio e delle isole dello Stagnone comprende l’antichissima isola di Mozia, con il suo museo archeologico realizzato nell’800 dall’archeologo e proprietario Giuseppe Whitaker. L’isola è oggi di proprietà della Fondazione Whitaker che negli anni ha molto investito e valorizzato sia l’antica dimora, visitabile, con giardini e sentieri, che la parte museale. Il tour si spinge anche alla scoperta delle altre isole, l’isola Lunga e l’isola Santa Maria, ricche di vegetazione mediterranea, nuovi vigneti impiantati di recente e litorali sabbiosi segreti aperti sul paesaggio dell’arcipelago delle Egadi. Queste sono le vacanze a Marsala.

Saline, foto di Maria Laura Crescimanno

Riscoprire Marsala e le sue saline in un carnet del voyage

Seguendo, oltre contrada Nubia, le Saline e le sagome dei mulini a vento, lungo la strada provinciale da Trapani, si scopre un mondo a parte, popolato dai kite surf e scandito dai mucchi bianchi del sale. Sullo sfondo, le isole dello Stagnone, tra pescatori locali e vecchie imbarcazioni in legno restaurate, una volta adibite ai trasporti commerciali, che portano i visitatori da una parte all’altra. Il lungo laguna con le saline, da percorrere anche in bicicletta, si chiude, tra pescherecci e piccoli approdi di sabbia, lo specchio d’acqua dello Stagnone: siamo già alle porte della antica città.

VACANZE A MARSALA

Il grande parco archeologico ha rivelato l’antica Lylibeo fenicia, greca e poi romana, tra catacombe e mosaici, fondata dai transfughi moziesi. Marsala offre il più grande ed interessante museo che racchiude, restaurate con i loro carichi di anfore e suppellettili, le antiche navi protagoniste della storia del Mediterraneo. È il museo delle navi puniche di Baglio Anselmi, realizzato dall’archeologo siciliano Sebastiano Tusa, che ha anche portato alla luce il primo sito di insediamento della città sul capo Boeo.

Un nuovo libro pubblicato di recente, dal titolo Marsala Insolita (ed.Vittorietti di Palermo) racconta la città di ieri e di oggi. Colpisce inoltre per la bellezza degli acquarelli che si aprono a fisarmonica e regalano una Marsala profumata e colorata. Trapelano nei disegni dell’illustratrice palermitana Maria Francesca Starrabba e nel testo, il barocco e il tufo, la frutta fresca dei mercati, le fragole, i limoni ed i melograni. E ancora il bianco del sale e il profumo delle botti e del vino dolce, che qui è la chiave di tutto. Il Marsala dolce, che da queste cantine prese il largo per farsi conoscere con il suo nome, in giro per il mondo.

Cantine, foto di Maria Laura Crescimanno

Dalle saline al vino: il Marsala

Dai fenici ai musulmani, che sbarcarono su queste coste occidentali nell’827, Marsala rimase nell’antichità un porto commerciale d’occidente di primaria importanza e ricchezza. Come in tutta la provincia occidentale, la cultura araba si ritrova ancora oggi nei toponimi, in alcune forme architettoniche. Ma non ultimo nei sapori e nelle spezie: un piatto unico e multietnico rimane il cous cous di pesce, tipico soltanto di queste località costiere.

Il dominio spagnolo traspare dal barocco delle facciate delle chiese. Alcune molto frequentate, come la chiesa dell’Addolorata vicino al mercato del pesce di porta Garibaldi, altre che aspettano di essere recuperate.

E naturalmente, riemerge Garibaldi, che da qui iniziò la sua marcia dei Mille, un mito che riecheggia ad ogni angolo del piccolo centro cittadino. Nei nomi dei wine bar, nel mercato ittico e nel grande complesso San Pietro, dove si trova anche un museo garibaldino. Lo si riconosce perché sui tetti svetta la cupola maiolicata bianca e verde dell’ex convento.

Marsala segreta è quella della piccola piazza del Carmine nel quartiere dell’Annunziata, con il convento riaperto per mostre ed eventi che ospita la pinacoteca cittadina. E un boutique hotel con giardino nascosto, dove pernottare tra antiche mura con vista.

foto di Maria Laura Crescimanno

Tour alle grandi e piccole cantine di Marsala

Ma la full immersion nella storia del vino marsala si fa andando a visitare le cantine, degustando e parlando con gli esperti, o visitando i bagli di produzione sulle colline.

Un must è la visita alle immense cantine Florio, sul lungomare Vincenzo Florio, oggi di proprietà della casa vinicola Duca di Salaparuta. Dalla degustazione dei vini marsala invecchiati alla possibilità di fare shopping nella boutique attigua agli stabilimenti.

Non meno bello è il tour delle cantine più piccole, come Le Cantine De Bartoli, Pellegrino, Alagna, solo per citare le più conosciute.

Ma quella del vino Marsala e della sua storia, legata ai primi imprenditori inglesi in Sicilia, gli Ingham e i Woodhouse. E naturalmente alla famiglia Florio, che possedeva anche le tonnare delle isole Egadi, oltre alla più grande flotta mercantile italiana, tra fasti e decadenza. Ma questa è una storia a parte.

di Maria Laura Crescimanno

foto di Maria Laura Crescimanno

INFORMAZIONI:

http://www.marsala.it

ARTICOLI CORRELATI:

https://www.ilviaggiatore-magazine.it/alberghi-location/alba-palace-di-favara-lusso-nella-valle-dei-templi/

https://www.ilviaggiatore-magazine.it/luoghi-viaggi/costa-occidentale-della-sicilia/