Natale nei borghi toscani. Sarteano non per niente si definisce il “Paese dei Presepi”. Qui fino al 6 gennaio 2022 è visitabile la Mostra itinerante “L’Arte nella Natività” collezione Rappuoli-Bologni, un percorso in quattro tappe che si conclude con la visita al Museo “Presepi dal mondo” con circa 400 presepi che vengono esposti a rotazione (tel.0578269204- 3336186737). Montepulciano ha un fitto calendario di eventi natalizi, con il Villaggio di Natale, il Mercatino caratteristico, il Castello di Babbo Natale, i Presepi tradizionali nelle chiese del centro, quest’anno con il comune denominatore di “Al vedere la stella”, un invito a seguire la cometa luminosa raffigurata sulle facciate delle chiese. E’ molto caratteristico il Natale nei borghi toscani.

Dalla festosa atmosfera del Natale a quella misteriosa del mondo etrusco. Come uno scrigno prezioso, il Museo Civico Archeologico delle Acque di Chianciano Terme custodisce su quattro piani reperti, immagini e video, e conserva oltre 100 canopi (vasi cinerari in forma umana).

NATALE NEI BORGHI TOSCANI
Sarteano

LA BELLEZZA DI SARTEANO E IL NATALE NEI BORGHI TOSCANI

L’ambiente è suggestivo, un ex granaio ottocentesco dalle grandi volte, e la mostra si apre con la ricostruzione di un banchetto etrusco, a dimostrazione di come quegli antichi abitanti fossero dei “bon vivant”, uomini e donne, perché anche la donna partecipava attivamente alla vita sociale. E a proposito di fìgure femminili, è stupefacente quella della splendida Thesan, la dea dell’Aurora, che decorava il tempio nei pressi della sorgente di Fucoli (II sec. A.C.), dove fu ritrovata nel 1986. Sembra una fanciulla al risveglio, avvolta di veli, e non a caso è diventata il simbolo del Museo. L’impressione di un popolo che amava la vita e il bello si ritrova anche in quella che già solo dal nome dovrebbe suscitare brividi. La “Tomba della Quadriga Infernale”, a Sarteano, nella necropoli delle Pianacce. La tomba, scoperta nel 2003, è una delle più significative testimonianze della pittura parietale etrusca del IV secolo a.C.

NATALE NEI BORGHI TOSCANI
Castello di Sarteano

A SARTEANO ATMOSFERA DA INGRESSO AGLI INFERI. NATALE NEI BORGHI TOSCANI

In una campagna brulla e fredda per l’inverno, si entra in quello che potrebbe essere l’ingresso degli Inferi, e si rimane affascinati dalle pitture. Due leoni e due grifoni trainano un carro condotto dal demone Charun, per portare il defunto nell’aldilà. Poi c’è l’effigie di un serpente a tre teste. In un sarcofago è raffigurato il defunto. E su una parete il ritratto di due uomini vicini che si guardano sorridendo (padre e figlio? Due amanti) sono immagini di pura bellezza. L’atmosfera che si respira non è angusta, anzi è di pura bellezza, forse anche per la forza dei colori, ocra e nero. La ricostruzione della tomba, insieme a reperti di altre necropoli etrusche del territorio dal IX al I sec. a. C, si trova al Museo Civico Archeologico di Sarteano, nel cinquecentesco Palazzo Gabrielli.

NATALE NEI BORGHI TOSCANI
La tomba della Quadriga Infernale – Sarteano

PAESE AL CONFINE TRA LA VAL DI CHIANA E LA VAL D’ORCIA

Sarteano dove spicca la mole del castello Quattrocentesco– è in una posizione strategica, di confine, tra la Val di Chiana e la Val d’Orcia, non lontana dall’Umbria e dal Lazio.

Qui passavano le strade etrusche fra Vulci e la vicina Chiusi. I primi insediamenti sono di quell’epoca e non mancano quelli romani. Questa è una zona ricca di acqua e di sorgenti termali (essendo non lontana dal vulcano spento dell’Amiata), e di travertino. Fu usato persino per costruire la cattedrale di Orvieto. Di nuovi scavi e di potenzialità del network con Chianciano Terme parla il sindaco Francesco Landi, ed a ragione. Sarteano può essere definita una “piccola Pienza”, essendo legata a un ramo della famiglia Piccolomini. Tant’è che qui è nato uno dei nipoti di Pio II, Francesco Tedeschini Piccolomini, divenuto a sua volta Papa con il nome di Pio III. In quella casa oggi è stato ricavato un piccolo albergo, di sole tre suite, davvero incantevole, inaugurato il 5 dicembre 2021.

NATALE NEI BORGHI TOSCANI

LE NUMEROSE CHIESE DI SARTEANO DA VISITARE A NATALE NEI BORHI TOSCANI

A Sarteano, da segnalare anche le numerose chiese, lo splendido teatro settecentesco (legato all’Accademia degli Arrischianti, tutt’ora esistente), il già citato Museo “Presepi dal Mondo” e la sala d’Arte Beccafumi nell’ex chiesa di San Martino, con 30 pezzi di arte sacra. Troviamo alcune opere d’arte e arredi sacri dal XIV al XVIII secolo delle chiese di Sarteano e del territorio. Spiccano due dipinti su tavola di Jacopo di Mino del Pellicciaio, la Madonna col Bambino detta “Madonna del cardellino” e il polittico raffigurante la Madonna col Bambino tra i Santi Giovanni Battista e Giovanni evangelista da S. Francesco. La tavola centinata di Andrea di Niccolò con la Madonna col Bambino tra i Santi Rocco e Sebastiano, il capolavoro dell’attività estrema di Domenico Beccafumi l’Annunciazione (1545-46), e le due tavole dell’Angelo annunciante e della Vergine Annunciata di Girolamo del Pacchia (da S. Lorenzo) del 1514 circa.

Falò a Sarteano

SAN CASCIANO DEI BAGNI E LA CAMPAGNA TOSCANA D’INVERNO. LA MAGIA DEL NATALE NEI BORGHI TOSCANI

Ma torniamo sulle tracce degli etruschi spostandoci a San Casciano dei Bagni, un altro luogo dal fascino magico. Ancora la campagna toscana d’inverno, ancora acque un tempo sacre e oggi sempre apprezzate dagli abitanti, che usano bagnarsi nelle grandi vasche di acqua tiepida sparse per la campagna. Qui sorgono gli scavi del “Bagno Grande”, le imponenti colonne e la grande vasca di un complesso termale di un santuario che fu etrusco e poi romano. L’archeologo Emanuele Mariotti, direttore degli scavi intrapresi nel 2020, ne racconta la storia che è sì recente, ma la gente del posto favoleggiava da tempo di reperti nascosti sotto prati e orti.

La realtà superò la fantasia, vennero alla luce decorazioni nella piscina come le orme scolpite di fedeli e animali, e orecchie dedicate alla divinità perché ascoltasse le preghiere, e un bassorilievo raffigurante un toro, e un altare dedicato ad Apollo. Stupefacente la quantità di monete antiche ritrovate (circa 2.500), di immagini votive, di bronzetti come il putto venuto nell’agosto 2021 nella vasca, probabilmente un oggetto votivo, per propiziare la salute a un neonato. Nel V° secolo il santuario venne dismesso e colonne e altari adagiati a chiuderlo. Per aggiornamenti si può seguire su fb il Gruppo Archeologico Eutyche Avidiena.

San Casciano dei Bagni

PIENZA E LA “CITTA’” IDEALE

La Valdorcia è patrimonio Unesco dal 2004 e questo ha contribuito a lasciare il paesaggio intatto, coi cipressi, i vigneti, i campi di grano, i casolari, ciese e castelli. Pienza ci porta nel Rinascimento coi suoi edifici voluti da Papa Pio II (Palazzo Piccolomini, il Municipio, il Duomo) per farne la “Città ideale”. Sulle strade antiche oggi si affacciano negozi di artigianato, e tantissimi sono di specialità alimentare, in primis il famoso Pecorino di Pienza. Solo 15 chilometri ed ecco Montepulciano cittadina medioevale fra Val di Chiana e Val d’Orcia. Fuori dalla città, in un prato dove la Val d’Orcia si innesta nella Val di Chiana, sorge imponente il cinquecentesco Tempio di San Biagio, capolavoro di Antonio da Sangallo detto Il Vecchio. La Chiesa è di mirabili proporzioni e domina un paesaggio che sembra fatto apposta per scatenare la passione per i selfie delle giovani coppie.

Pienza

MONTEPULCIANO E LE SUE CANTINE STORICHE

Anche a Montepulciano le antiche botteghe di artigianato sono una tentazione gradevole per chi ama lo shopping, e come si invita a una passeggiata fra le antiche botteghe dove lo shopping è una tentazione fra incisioni, oggetti in rame, ceramiche, vetri, abbigliamento e addobbi natalizi. Montepulciano come si è scritto all’inizio è la “Città del Natale”, ma è anche famosa per le sue cantine storiche. In centro, la cantina De’ Ricci è nota come “La cattedrale” e qui prenotando si degustano i vini accompagnati dagli ottimi salumi locali. La famiglia Ricci nasce nel 1150 e ha una storia curiosa.

Pare che il capostipite fosse tacciato di stregoneria per come riusciva a prevedere le condizioni meteo. Ma l’uomo svelò il suo segreto. Osservava il comportamento dei ricci. Così fu battezzato Riccio de’ Ricci e divenne un personaggio importante. Oggi l’azienda vinicola è proprietà della famiglia Trabalzi, come la Cantina storica. Che sotto le antiche volte protegge non solo botti di Rovere di Slavonia, dove riposano migliaia di ettolitri di Vino Nobile di Montepulciano, ma anche opere d’arte, e per le navate e le arcate è detta appunto La Cattedrale.

Montepulciano

A MONTALCINO PATRIA DEL BRUNELLO

Poco più di 36 chilometri di distanza ed eccoci in un’altra terra di grandi vini, Montalcino patria del Brunello. Da degustare nella Tenuta Col D’Orcia del Conte Francesco Marone Cinzano, uno dei produttori storici di Montalcino. La Tenuta risale al 1890 e dal 2010 è l’azienda biologica più grande della Toscana. Il conte Francesco Marone Cinzano mette l’accento non solo sulla storia di vini prestigiosi vincitori di numerosi premi (la prima medaglia d’oro è del 1975), ma anche sul presente di un’azienda intorno la quale gravitano 61 famiglie, oggi portata avanti all’insegna dell’ecosostenibilità. Pollaio, orto, frutteto, capre agnelli, api e molto altro si trovano in questa tenuta che produce anche olio d’oliva, miele, birra e perfino un sigaro toscano, Orciolo. Prodotti che si possono gustare su prenotazioni, accompagnati dai grandi vini qui prodotti.

Per un ultimo shopping gastronomico, se ci si trova a Chianciano troviamo specialità locali (vini, formaggi e salumi, come il famoso prosciutto di cinta senese) da “Bradi Toscani” Food / Wine” dove se si vuol fare uno spuntino si può gustare un tagliere di affettati preceduto da una gustosa zuppa di verdura. La ricetta? Un segreto delle donne di casa.

di Gloria Ciabattoni

Montalcino

INFORMAZIONI:

http://borghipiubelliditalia.it

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