Vista di Anagni

Arte medioevale. Anagni e Alatri sono due affascinanti cittadine storiche in provincia di Frosinone. Entrambe sono legate alla storia dei Papi nel Medioevo. Questo connubio è ben evidenziato dall’arte medioevale presente nei due centri. Anagni e Alatri si trovano a una ventina di chilometri l’una dall’altra. Entrambe sono arroccate e circondate da montagne. Il loro paesaggio è molto armonico e verdeggiante. I due centri sono antichissimi. La loro fondazione precede l’epoca romana. Le prime testimonianze storiche risalgono al popolo italico degli Ernici. I nomi antichi dei due centri erano Anagnia e Aletrium. Altra caratteristica comune tra le due città è la presenza delle mura megalitiche. E, ai giorni nostri, Anagni e Alatri sono riunite in un’unica diocesi.

Arte medioevale ad Anagni. Il Palazzo dello schiaffo a Bonifacio VII

Anagni è ricca di arte medioevale. Per secoli la cittadina fu sede papale. In quel periodo, Anagni diede i natali a due importanti pontefici: Gregorio IX (1170-1241) e Bonifacio VIII (1230-1303). A quest’ultimo è legato il famoso episodio dello “schiaffo di Anagni”. Si trattò di schiaffo reale o metaforico? Non si è ancora appurato. Di sicuro fu un affronto al papa, avvenuto all’interno del palazzo ora detto “di Bonifacio VIII”. L’edificio era precedentemente appartenuto a Gregorio IX. In seguito finì in mano alla potente famiglia Caetani.

La signoria dei Caetani dominò Anagni a partire dal XIII secolo. In quel periodo, la città era sede papale. E contava ben cinquantamila abitanti. Il Palazzo del Museo Bonifacio VIII è ora visitabile, dopo numerosi restauri. Ed è gestito dalle suore Cistercensi del convento adiacente. Dai loggiati del Palazzo, si può ammirare il panorama a perdita d’occhio. Inoltre, di ambiente in ambiente, si arriva fino alla famosa Sala dello schiaffo. Qui, papa Bonifacio VIII, membro della famiglia Caetani, venne affrontato da Giacomo Sciarra Colonna. Ma anche da Guglielmo di Nogaret, membro del Consiglio di Stato del re di Francia, Filippo il bello. La leggenda narra che il papa venne tratto in salvo dagli abitanti di Anagni. E che, in seguito a questo episodio, fece ritorno a Roma.

ARTE MEDIOEVALE
Campanile del Duomo di Anagni

Arte medioevale ad Anagni. La Cattedrale e i musei

A pochi passi dal Palazzo di Bonifacio VIII sorge il Duomo di Anagni. La basilica Cattedrale dedicata a Santa Maria Annunziata è un vero gioiello dell’arte medioevale. La chiesa racchiude pregiate testimonianze architettoniche e artistiche romaniche e gotiche. Nell’aspetto esterno prevale lo stile romanico, essenziale e possente. Il campanile che affianca l’edificio principale è alto ben 30 metri. All’interno, il duomo conserva un meraviglioso pavimento con mosaici in stile cosmatesco. L’aspetto generale delle navate e il soffitto sono in stile gotico. La Sedia episcopale e la colonna tortile del cero pasquale sono gioielli in marmo realizzati nel 1263 dall’artista Vassalletto II. La splendida cripta è detta la Cappella Sistina del Medioevo. È, infatti, affrescata con rappresentazioni del pensiero filosofico del periodo. E con scene tratte dai libri biblici della Genesi e dell’Apocalisse.

ARTE MEDIOEVALE
Facciata e campanile del Duomo di Anagni

Nella cripta sono conservate le spoglie di San Magno, patrono di Anagni. Affianco alla cripta si trova il cosiddetto oratorio di San Thomas Becket. Si tratta di un mitreo molto suggestivo, successivamente trasformato in oratorio cattolico. Sulle pareti sono rappresentate scene della vita del santo arcivescovo cattolico inglese. Thomas Becket (Londra 1118 – Canterbury 1170) venne, infatti, canonizzato da Alessandro III nella vicina Segni. E gli affreschi dell’oratorio risalgono alla seconda metà del XII secolo.

Per completare l’itinerario di visita, si giunge al Museo della Cattedrale di Anagni. Qui sono conservati l’Antico Tesoro e i paramenti sacri di Bonifacio VIII. Il percorso termina nel lapidario, con reperti esposti nel cortile del chiostro medioevale. Ma l’arte medioevale ad Anagni si può ammirare anche in ogni scorcio della città.

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Il pavimento cosmatesco del Duomo di Anagni

Arte medioevale ad Alatri: l’Acropoli e le mura megalitiche

L’antica Aletrium risale probabilmente al VII secolo avanti Cristo. All’epoca, il popolo degli Ernici costruì le mura megalitiche e l’Acropoli. La città antica si dipana sulla sommità dell’altura. Ed è oggi uno dei rari siti archeologici ancora vissuti dagli abitanti. L’archeologo tedesco Gregorovius (1821-1891), studioso della Roma medioevale, rimase folgorato dalle mura megalitiche di Alatri. Ancora oggi, sulle pietre, si conserva un’iscrizione che riporta le parole dello studioso tedesco. Gregorovius disse che le mura di Alatri lo avevano emozionato più del Colosseo a Roma. In cima all’Acropoli sorge la concattedrale dedicata a San Paolo Apostolo. Qui sono conservate le reliquie di San Paolo. Ma anche le reliquie e la statua di San Sisto I. E la celebre reliquia del miracolo eucaristico dell’Ostia Incarnata. Si tratta di un’ostia che sarebbe divenuta miracolosamente carne umana nel 1227.

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Chiesa di San Francesco – Alatri

Alatri. La collegiata di Santa Maria Maggiore

Nell’aspetto generale di Alatri prevale l’arte medioevale. Una delle testimonianze più importanti è rappresentata dalla piazza centrale, dedicata a Santa Maria Maggiore. Vi si affaccia la chiesa omonima, capolavoro dell’arte romanico-gotica. Sorta addirittura nel V secolo, la collegiata di Santa Maria Maggiore deve l’aspetto attuale al restauro del XIII secolo. La facciata, solida ed essenziale, è impreziosita dai ricami in pietra di un grande rosone.

Le navate interne rispecchiano lo stile dell’esterno. Vi si possono ammirare alcuni capolavori risalenti al XIII secolo. Come il Trittico del Redentore, che raffigura Cristo benedicente, la Vergine col Bambino e S. Sebastiano. Opera di Antonio da Alatri risalente al XIV secolo, il Trittico si rifà allo stile tardo-gotico di Gentile da Fabriano. Notevole il polittico in legno dipinto della cosiddetta Madonna di Costantinopoli. Fu realizzato da un anonimo artista laziale tra il XII e il XIII secolo. Lo stile richiama quello bizantino, pur mantenendo una grande originalità.

Nella piazza principale di Alatri si trova anche la settecentesca chiesa degli Scolopi. Nell’interno, a croce greca, c’è una tela che raffigura san Giuseppe Calasanzio, il padre fondatore dell’ordine degli Scolopi. Nella piazza confluiscono diverse strade e ci si può sedere in uno dei tanti bar all’aperto. Ammirando la bellezza delle architetture e il viavai di passanti e turisti.

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Piazza Santa Maria Maggiore – Alatri

Arte medioevale ad Alatri. La chiesa di San Francesco e il Cristo nel Labirinto

A pochi passi da piazza Santa Maria Maggiore vi è la chiesa di San Francesco. Costruita tra il 1220 e il 1330, custodisce in una teca i frammenti del mantello del Santo. L’interno della chiesa è ormai barocco, ma conserva ancora alcuni resti di affreschi medioevali. Fra questi, una Madonna con Santi, un San Giovanni Battista, una Madonna in trono con il Bambino. Il corpo esterno della chiesa è rimasto in stile romanico. E poggia sull’edificio dell’ex convento, ormai dismesso. Qui sono aperti un museo e alcuni spazi espositivi. Il museo contiene reperti dell’antica Aletrium, fra i quali un bronzetto di Ercole risalente al IV secolo avanti Cristo.

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Santa Maria Maggiore – Alatri

Negli spazi espositivi, oltre alle mostre temporanee, è esposta una serie di foto di Gianni Berengo Gardin. Il grande fotografo ligure (famoso, fra l’altro per aver immortalato le Grandi Navi da crociera nella laguna di Venezia) è cittadino onorario di Alatri. E le foto esposte rappresentano scene di vita sociale della città. Quest’area dell’ex convento, nel 1996, è stata al centro di una scoperta. Durante alcuni lavori straordinari, è stato ritrovato un affresco del Cristo nel labirinto. Si tratta di un dipinto anonimo, unica testimonianza di un’immagine di Cristo raffigurato all’interno di un labirinto unicursale (con entrata e uscita nello stesso punto). Non ci sono al momento notizie certe, ma il Cristo nel labirinto di Alatri è stato datato tra il XIII e il XIV secolo.

Di Letizia Riccio

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Strada di Alatri

INFORMAZIONI:

http://visitanagni.com

http://alatriturismo.it

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